domenica 12 maggio 2013

"Dal luogo dove si trovava Winston si potevano leggere,stampati in eleganti caratteri sulla sua bianca facciata,i tre slogans del Partito:
                                                LA GUERRA E' PACE
                                                LA LIBERTA' E' SCHIAVITU'
                                                L'IGNORANZA E' FORZA
"
Nell'antiutopica presentazione della società di Orwell le persone devono credere incondizionatamente a questi tre slogans fondamentali anche se chi è in guerra,in schiavitù e ignorante è il popolo mentre chi è in pace,chi è forte e chi è libero è il "partito" che li controlla da sopra di loro. In questa opera emerge chiaramente come sia intenzione del partito tenere la popolazioni in condizioni pessime,a malapena sopportabili, il denaro pubblico viene speso per fini bellicosi o,in ogni caso,non per aiutare le persone ma unicamente per garantire il benessere ai capi del partito. Nonostante tutto ciò essi sono profondamente riconoscenti al Grande Fratello (nome del partito).
Per evitare ogni possibilità di ribellione ideologica e per garantire longevità al partito è un bisogno fondamentale quello di controllare la mente e i sentimenti di coloro che vi aderiscono.
Questo è possibile grazie ai teleschermi trasmittenti e riceventi presenti ovunque,dalle abitazioni private alle strade, e al conseguente supporto della Psicopolizia,una polizia segreta addestrata a sorvegliare i cittadini e i loro pensieri.

E' proprio su questo punto che vorrei incentrare uno spunto di riflessione: sicuramente Orwell non avrebbe potuto predire l'avvento di Internet e del conseguente nuovo modo di diffondersi delle informazioni, ma d'altro canto, il mezzo televisivo è ancora fondamentalmente l'unico mezzo di informazione per una buona fascia della popolazione unitamente al più ai quotidiani cartacei.
Può essere il controllo dell'informazione un pericolo per la libertà del cittadino?
Ovviamente si, ed è per questo che bisogna essere critici nella ricerca di informazioni e avere una visione quanto più ampia possibile dei contesti e delle situazioni sulle quali apprendiamo notizie.

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