domenica 12 maggio 2013


Chissà quanti, affannati nel concludere una ricerca scolastica o, magari, cercando di completare una presentazione per il lavoro, alla ricerca spasmodica di ulteriori notizie o informazioni, si sono affidati ciecamente alla rete nella speranza di trovarvi quel qualcosa in più di originale da caratterizzare il proprio lavoro. E , nello stesso tempo, sono incappati in errori madornali tali da vanificare la bontà del lavoro svolto fino a quel punto…

Purtroppo spesso si è portati a considerare tutto quanto ci viene reso disponibile dagli internauti sulla rete come se fosse inopinabile, vero, certo. E invece la notizia o l’informazione falsa o non veritiera è sempre in agguato. Infatti, attualizzando la locuzione cartesiana in “bloggo, quindi sono”, spesso capita di imbattersi in articoli relativi alle tematiche oggetto della nostra ricerca i cui contenuti possono essere, diciamo, discutibili.
L’attendibilità delle fonti deve essere verificata con cura e scrupolo, non possiamo accettare come veritiera qualunque cosa si trovi nel web. Infatti, visto che è elevato il numero di blogger che discettano di tutto e di tutti, poiché appunto se non si scrive in un proprio blog o almeno su una bacheca virtuale non si è nessuno, si è inesistenti, allora pur di scrivere si riportano brani intercettati, dei “sentito dire” senza indagare sulla loro veridicità. Un sintomo di tale atteggiamento, sebbene riconducibile anche ad altre tipologie di “pericoli della rete” quali il phishing di cui si è parlato in un precedente post, è esplicato dal fenomeno delle catene di sant’Antonio, spesso semplici messaggi di posta elettronica con i quali si richiede l’aiuto a favore di Tizio o dell’associazione Caia, colpiti dalle peggiori sventure di questo mondo. Non di rado questi messaggi, magari lievemente differenti, ci si ripropongono a distanza di tempo. L’atteggiamento del leggo ed inoltro a tutta la mailing list senza alcuna verifica circa l’attendibilità del contenuto testimonia il fenomeno della scarsa attenzione riposta in quanto stiamo leggendo, utilizzando e contribuendo a diffondere.

Bisogna quindi adottare un atteggiamento critico verso quanto stiamo apprendendo dalla rete. Le soluzioni possibili per evitare di incappare in problemi di questo tipo sono due: la prima, che potrà sembrare retrò, é quella di documentarsi sui libri che offrono una sicurezza maggiore in quanto ciò che viene stampato subisce un vaglio che, al netto dei refusi ortografici e delle valutazioni personali dell’autore, garantisce generalmente un grado di scientificità più elevato di quello che è reperibile in rete, la seconda è quella di usufruire per l’arricchimento della nostra conoscenza  del web ma prestando molta attenzione alle fonti (la stessa wikipedia, la più grande enciclopedia online, non è affidabile al 100%) e sviluppare un senso critico nell’utilizzo dei controlli incrociati delle informazioni.





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